RITUALE OFS

RITUALE OFS

RITUALE DELL’OFS
La traduzione in lingua italiana è stata approvata dalla Congregazione per il Culto Divino, il 5 agosto 1985
+ Virgilio Noè
Arciv. Tit. di Voncaria
Segretario

SACRA CONGREGAZIONE DEI SACRAMENTI E DEL CULTO DIVINO
Prot. n. CD 1613/83
Famiglie Francescane dell’Ordine Francescano Secolare

Su richiesta del Rev.mo Padre Giuseppe Angulo, Ministro Generale del Terz’Ordine Regolare di san Francesco, a nome del Consiglio Internazionale dell’Ordine Francescano Secolare, con la lettera del 5 ottobre 1983, in virtù delle facoltà date dal Sommo Pontefice Giovanni Paolo II a questa Sacra Congregazione, volentieri approviamo e confermiamo il testo del Rituale dell’Ordine Francescano Secolare, redatto in lingua latina e annesso a questo Decreto.
Nella stampa del testo si faccia menzione dell’approvazione data dalla Sede Apostolica. Inoltre dello stesso stampato siano trasmessi due esemplari a questa Sacra Congregazione.
Nonostante qualsiasi cosa in contrario.
Dalla sede della Sacra Congregazione dei Sacramenti e del Culto Divino, il 9 marzo 1984, nell’anno giubilare della Redenzione.
GIUSEPPE CARD. CASORIA
Prefetto
+ Virgilio Noè
Arciv. Tit. di Voncaria
Segretario

Parte I
ORDINE DELLA PROFESSIONE
NOTE PRELIMINARI
I. Natura della professione nell’OFS
1. Molti uomini e donne, sposati e non sposati, e molti sacerdoti diocesani, chiamati da Dio a percorrere la via della vita di perfezione evangelica, seguendo l’esempio e la norma di Francesco d’Assisi, e per partecipare al suo carisma e renderlo presente nel mondo, promettono di mettersi al seguito di Gesù Cristo e di vivere l’Evangelo in Fraternità, abbracciando l’Ordine Francescano Secolare. In tal modo l’inestimabile dono del Battesimo in loro si manifesta e in maniera sempre più piena e fruttuosa si attua.
2. La Chiesa ha sempre avuto in grande stima questa forma di vita, che lo Spirito Santo suscita per il bene della Chiesa e dell’umanità [Paolo VI, lettera apostolica Seraphicus Patriarcha, 24.6.1978, in AAS 70 (1978) p. 454] e per mezzo delle Regole approvate dai Sommi Pontefici Niccolò IV, Leone XIII e Paolo VI, ha curato che questo genere di vita sia debitamente adattato, nel corso dei tempi, alle esigenze e alle richieste della Chiesa stessa.
3. I Francescani Secolari, raccolti in Fraternità e in unione di spirito con tutto il popolo di Dio, celebrano il mistero della salvezza a noi rivelato e comunicato in Cristo, con preghiere e rendimento di grazie e rinnovando le loro promesse di vita nuova.
II. Natura normativa del rituale e suo adattamento
4. La Costituzione Sacrosanctum Concilium asserisce: “Conservata l’essenziale unità del Rito Romano, si lasci posto alle legittime varietà e adattamenti ai differenti gruppi, regioni, popoli, soprattutto nelle missioni” [Sacrosanctum Concilium 38]. Secondo tale criterio le Fraternità Secolari Francescane che si trovano in tutto il mondo, consapevoli della particolare esperienza del valore salvifico, vogliono estendere e condurre a termine il mistero del Verbo incarnato, salvatore di tutti gli uomini, in un determinato popolo e in una certa cultura.
5. I riti e le preghiere proposti in queste celebrazioni, siano ispirati alla tradizione della Fraternità Francescana Secolare e ai Rituali, in vigore presso le varie nazioni in sperimento, e devono adattarsi alla mentalità e alle differenti situazioni delle Fraternità sparse in tante parti del mondo.
6. Spetta specialmente ai Consigli Nazionali l’attuazione di questo lavoro di adattamento.
I riti che sono riportati per l’Ammissione e la Professione, devono considerarsi come normativi, per quanto riguarda gli elementi essenziali, che come tali sono indicati in ogni singolo rito.
7. Il Rituale OFS presso qualsiasi nazione e in ogni contesto culturale deve convenientemente manifestare il dono dello Spirito e il proposito di Vita Evangelica proprio dell’Ordine Francescano Secolare.
Ciò implica da una parte l’assimilazione degli elementi culturali validi di ogni regione, ma d’altra parte esige fedeltà alla vocazione francescana secolare e alla sua cattolicità, cioè all’unità di tutte le Fraternità e di queste con la Chiesa.
III. Riti che accompagnano i diversi stadi della vita nell’OFS
8. I gradi con i quali, dopo il congruo tempo di tirocinio e di preparazione, i Candidati sono incorporati all’Ordine Francescano Secolare sono: il tempo di formazione, almeno di un anno, e la Professione della Regola cioè il proposito di Vita Evangelica. Ad essi si aggiunge la Rinnovazione della Professione [RegOFS 23].
A questo cammino graduato è obbligata tutta la Fraternità.
9. La Chiesa, mediante il Sacerdote e il Ministro, che rappresenta la Fraternità, accetta la Promessa e la Professione di quelli che chiedono di osservare la vita e la Regola dell’Ordine Francescano Secolare. Con la sua pubblica preghiera la Chiesa impetra loro gli aiuti e la grazia di Dio; su di loro impartisce la sua benedizione e associa la loro Promessa o Professione al Sacrificio Eucaristico.
Rito di Iniziazione
10. Il Rito dell’Iniziazione, che precede il tempo della formazione, deve essere semplice e modesto. È conveniente che l’Ammissione o Ingresso abbia luogo durante la celebrazione della Parola di Dio e nell’ambiente della Fraternità.
11. Gli elementi che il Candidato deve rendere pubblici in maniera chiara ed evidente sono:
a) la domanda in cui esprime la volontà di fare l’esperienza di Vita Evangelica secondo la forma di Francesco d’Assisi;
b) la mentalità e la disposizione a vivere la Promessa e questa forma di vita con l’aiuto della Fraternità, in comunione e in sintonia con tutta la Famiglia francescana.
12. A questo Rito partecipano:
a) i Candidati;
b) il Sacerdote, l’Assistente Spirituale dell’OFS o il superiore della Fraternità religiosa francescana, alla quale la Fraternità secolare è particolarmente collegata. In caso di necessità può essere delegato un altro Sacerdote. A lui compete di presiedere il Rito liturgico;
c) il Ministro della Fraternità, il quale riceve i nuovi membri in nome del Consiglio della Fraternità. Durante la celebrazione deve avere un posto conveniente per esplicare il suo ufficio;
d) tutta la Fraternità. Se, per giusti motivi, il Rito dell’Iniziazione si celebra senza la presenza del Sacerdote, il Ministro presiede alla celebrazione e accetta i Candidati al tempo di formazione. Potrà precedere o seguire il Rito dell’Iniziazione un atto sociale fraterno di saluto all’indirizzo dei nuovi venuti con espressione di gioia e attestato di Fraternità.
Rito della Promessa di Vita Evangelica o Professione
13. La Professione, dal momento che di sua natura è un fatto pubblico ed ecclesiale, si deve celebrare alla presenza della Fraternità. È conveniente che la Professione avvenga durante la celebrazione Eucaristica o almeno di una appropriata Liturgia della Parola.
14. La natura della Promessa di Vita Evangelica è questa:
a) rinnovazione della consacrazione e delle Promesse Battesimali e della Cresima. Ciò significa: consacrazione a Dio, nel suo popolo, con tutte le conseguenze derivanti da essa a riguardo della vita di unione con Dio e dell’adesione al suo piano salvifico, mediante la consacrazione, che si vive nel mondo;
b) volontà di vivere il Vangelo alla maniera di san Francesco d’Assisi;
c) incorporazione nell’Ordine Francescano Secolare, il quale è la concorde unione di tutti i fratelli e le sorelle, che promettono di vivere il Vangelo alla maniera di san Francesco d’Assisi, rimanendo nella loro vocazione secolare;
d) volontà di vivere nel mondo e per il mondo. Sotto questo aspetto la Professione vuole essere un fermento evangelico e un proposito di collaborazione alla costruzione di un mondo più fraterno. I sacerdoti diocesani con la Professione confermano gli impegni e le promesse della propria specifica vocazione presbiterale;
e) volontà di vivere il Vangelo per tutta la vita. Questa dimensione è l’espressione di generosità, legata a segreti intimi, così pure accettazione della sorte incerta delle decisioni, indissociabili da qualsiasi scelta umana durevole e importante;
f) fiducia del Candidato, che poggia sull’aiuto della Regola OFS e della Fraternità. Infatti il Candidato si sentirà guidato e aiutato dalla Regola approvata dalla Chiesa e proverà la gioia di partecipare al cammino della Vita Evangelica con molti fratelli dai quali può ricevere ma ai quali può anche dare qualcosa. Incorporato nella Fraternità locale, che è una cellula della Chiesa, egli apporterà il suo contributo al rinnovamento di tutta la Chiesa.
15. Gli elementi di cui si è detto sopra, devono fondersi insieme in un’unica formula di Professione, ma possono essere espressi in forma di dialogo. Alcuni di questi concetti fondamentali, come il servizio reso a Dio e alla Chiesa, possono non essere espressi esplicitamente nella formula della Professione, dal momento che costantemente, per tutta la celebrazione, sono ripetuti oppure si suppongono sempre in atto come quello della Promessa di Vita Evangelica.
16. La Promessa di Vita Evangelica è ricevuta dal Ministro in nome della Chiesa e della Fraternità. Al Rito presiede il Sacerdote come testimone della Chiesa e dell’Ordine.
17. In circostanze eccezionali, e ciò lo consigli o lo imponga la mancanza di Sacerdoti, il Candidato emette la sua Professione davanti alla Fraternità; il Ministro della Fraternità presiede alla celebrazione della Parola (o un altro fratello se le circostanze lo esigano). La Professione la riceve il Ministro e i membri professi della Fraternità faranno da testimoni.
Rito della Rinnovazione annuale della Promessa di Vita Evangelica o Professione
18. La Professione o Promessa definitiva può essere preceduta e preparata dalla Promessa temporanea, da rinnovarsi ogni anno, ma non prorogabile oltre i tre anni, essendo preparazione alla Promessa definitiva.
19. Questa scelta è proposta per ragioni pedagogiche, cioè in funzione alla conveniente e graduale formazione e all’ingresso dei soci nella Fraternità secolare; perciò la Rinnovazione va fatta con l’intento richiesto dalla preparazione pedagogica.
20. Il Rito della Rinnovazione annuale si può compiere nella celebrazione della Parola di Dio e con una formula semplicissima.
Le letture e tutto il Rito si dispongano nel modo più conveniente. Se, poi, si compie durante una celebrazione liturgica, il Celebrante tenga una breve Omelia.

I

Rito della Iniziazione nell’Ordine Francescano Secolare
1. Il Rito, che precede il tempo della formazione, inizia con un canto appropriato.
2. Il Rito sia semplice e si svolga nell’ambiente della Fraternità (cf. Note preliminari, n. 12).
DESCRIZIONE DEL RITO
3. Conviene che il Rito della Iniziazione si svolga in una celebrazione della Parola di Dio appropriata.
Riti iniziali
4. Il Rito inizia con il segno della croce e alcune parole di saluto da parte del Sacerdote che presiede.
5. Un confratello, o lo stesso Sacerdote, rivolge un avvertimento con queste o simili parole:
Il Signore che ci ha chiamati alla forma di Vita Evangelica, che lui stesso manifestò a Francesco d’Assisi, da vivere in Fraternità, oggi ci riunisce insieme, perché accogliamo quelli che, spinti dallo Spirito Santo, hanno domandato di entrare nell’Ordine Francescano Secolare e desiderano iniziare il tempo della loro formazione, che raggiungerà la sua meta nella Professione o Promessa di Vita Evangelica.
Ora rinnoviamo la nostra fede nello Spirito Santo e invochiamolo, affinché ci conceda la grazia di promuovere un’appropriata formazione di questi fratelli e ne accompagni, con la sua grazia, il raggiungimento.
6. Terminata l’esortazione, il Sacerdote dice:
Preghiamo.
Signore Dio, tu hai mandato a noi il tuo Figlio Gesù Cristo perché fosse a noi via, verità e vita; a questi fratelli che chiedono di essere ammessi nell’Ordine Francescano Secolare e a tutti noi concedi che ci applichiamo attentamente al messaggio evangelico e siamo docili nel custodirlo. Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen.
Sacra celebrazione della Parola di Dio
7. Prima della lettura della Parola di Dio, si legge la seguente esortazione del Serafico Padre.
Ascoltiamo la Parola di Dio con lo spirito del beato Padre Francesco, che così ci esorta: “Vi chiedo e supplico nella carità, che è Dio, perché queste profumate parole di nostro Signore Gesù Cristo, voi dobbiate accogliere con umiltà e carità e generosamente metterle in pratica e perfettamente custodirle”.
8. Prima Lettura: Rm 6, 3-11: “Camminiamo in novità di vita”.
Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti, chi è morto è ormai libero dal peccato.
Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo resuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.
Parola di Dio.
Tutti: Rendiamo grazie a Dio!
9. Salmo responsoriale
Rit. Questa è la generazione di coloro che cercano il Signore.
1. Del Signore è la terra e quanto contiene, *
l’universo e i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondata sui mari, *
e sui fiumi l’ha stabilita. Rit.
2. Chi salirà il monte del Signore, *
chi starà nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non pronunzia menzogna, *
chi non giura a danno del suo prossimo. Rit.
3. Otterrà benedizione dal Signore. *
Giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca, *
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
4. Sollevate, porte, i vostri frontali,
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e potente, *
il Signore potente in battaglia. Rit.
5. Sollevate, porte, i vostri frontali,
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria. Rit.
10. Seconda Lettura: Mc 1, 12-15: “Convertitevi e credete al Vangelo”.
✠ Lettura del Santo Vangelo secondo Marco
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e vi rimase quaranta giorni, tentato da Satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il Vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».
Parola del Signore.
Tutti: Lode a te, o Cristo!
11. Il Celebrante tiene una breve Omelia. In maniera confacente alla circostanza, egli può invitare i fratelli a partecipare alla riflessione sul Vangelo.
Rito dell’Ammissione
12. Un candidato a nome di tutti (o tutti insieme) esprime il desiderio di entrare nell’Ordine Francescano Secolare. Il Ministro, in nome della Fraternità, riceve la loro domanda. Tutto si può svolgere in forma di dialogo con queste o simili parole.
Ministro:
Si facciano avanti coloro che chiedono di entrare nella nostra Fraternità, N.N.
Candidati:
Fratelli, noi qui presenti, chiediamo di entrare in questa Fraternità dell’Ordine Francescano Secolare per vivere con più intenso impegno e diligenza la grazia della consacrazione battesimale e per seguire Gesù Cristo secondo l’insegnamento e l’esempio di san Francesco d’Assisi. Così, nel nostro stato di vita, facciamo la promessa di servire alla gloria di Dio e al compimento del suo comandamento di amore per gli uomini.
Ministro:
La Fraternità accoglie la vostra domanda con grande gioia; io vi ricevo perché voi incominciate il tempo della vostra formazione ed esperienza.
Sacerdote Celebrante:
La Chiesa e la Famiglia francescana accolgono e confermano questa vostra volontà. Il Signore vi conceda la perseveranza in questo vostro proposito, affinché nel mondo voi siate fermento di vita evangelica.
Tutti: Amen. Rendiamo grazie a Dio.
Questa acclamazione può essere sostituita, secondo l’uso dei luoghi, da un canto o da un idoneo gesto approvato.
Consegna del Vangelo e della Regola
13. Il Ministro o il Celebrante, secondo l’uso del luogo, consegna a ciascuno il Vangelo e la Regola dell’OFS, dicendo:
Fratello, la Regola e la vita dei Francescani Secolari è questa: osservare il Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo, seguendo gli esempi di san Francesco d’Assisi. Fa’ che Cristo resti il centro e l’ispiratore della tua vita verso Dio e verso gli uomini.
14. Secondo l’uso del luogo, il Ministro può dare a ciascuno il distintivo proprio dell’Ordine (il Tau o altro).
15. Segue la preghiera universale o dei fedeli e il Padre Nostro.
16. Il Ministro, infine, si rivolge ai nuovi membri della Fraternità con queste o altre simili parole:
Fratelli, la Fraternità si affianca con grande gioia al vostro cammino con l’amicizia, con la preghiera, con la testimonianza della vita per essere a voi di aiuto. E voi accrescete la nostra Fraternità di numero e di virtù con la vostra presenza e con la vostra comunione. Siate i benvenuti.
17. I fratelli si scambiano reciprocamente il segno della pace. Intanto si esegue un canto appropriato.
Benedizione
18. Il Rito si conclude con la benedizione del Serafico Padre nostro Francesco:
Il Signore vi benedica e vi custodisca.
R/Amen.
Faccia risplendere il suo volto su di voi e vi doni la sua misericordia.
R/Amen.
Rivolga il suo volto a voi e vi dia pace.
R/Amen.
Il Signore vi benedica + Padre e Figlio e Spirito Santo.
R/Amen.

II

RITO DELLA PROMESSA DI VITA EVANGELICA O PROFESSIONE
(da celebrarsi durante la Messa)
19. Il Rito, che è descritto in questo capitolo, si svolge durante la Messa.
20. Si dice la Messa corrispondente alla liturgia del giorno; secondo le rubriche, la Messa votiva di san Francesco o di san Lodovico o di santa Elisabetta d’Ungheria. Per quanto riguarda le esortazioni, si tengano presenti il testo del capitolo II della Regola e i testi biblici sui quali poggia la norma di vita dell’OFS.
21. Il Ministro della Fraternità riceve la Professione in una sede ben preparata; nel presbiterio gli scanni per i Candidati alla Professione siano disposti in modo che tutta la celebrazione liturgica possa essere seguita dai fedeli senza difficoltà.
22. Siano preparate tutte le cose necessarie per la celebrazione eucaristica e per il Rito della Professione.
Rito di ingresso
23. Quando il popolo e la comunità dei fratelli sono già al loro posto e tutto è disposto con ordine, mentre il Sacerdote va all’altare, si canta l’introito della Messa. Coloro che devono professare si dispongono nei posti loro assegnati. Allora inizia la Messa.
24. Dopo il saluto del Celebrante un confratello dell’OFS oppure lo stesso Celebrante rivolge una ammonizione con queste o simili parole.
Ci siamo raccolti in fraternità per partecipare al sacrificio eucaristico. Durante questa celebrazione eucaristica emetteranno la Professione di Vita Evangelica nell’Ordine Francescano Secolare i fratelli N.N. Nel rendimento di grazie al Padre per Cristo, oggi si aggiunge una nuova motivazione di gratitudine: il dono cioè che egli fa a questi fratelli chiamandoli a vivere nel mondo lo spirito delle beatitudini evangeliche, e il dono che fa a noi associando nuovi membri alla nostra Fraternità. Chiamati alla sequela di Cristo, il quale offrì se stesso al Padre, ostia vivente per la vita del mondo, siamo insistentemente invitati, in modo particolare oggi, a unire la nostra offerta all’offerta di Cristo.
25. La Messa procede nel modo solito. L’atto penitenziale, però, può essere svolto con maggiore ampiezza, in maniera che esprima meglio lo spirito di penitenti.
Liturgia della Parola
26. Nella liturgia della Parola tutto si svolge nel modo solito, eccetto:
a) le letture si possono prendere o dalla Messa del giorno o dai testi proposti in appendice;
b) il Credo può essere omesso.
Promessa di Vita Evangelica o Professione
Domanda
27. Letto il Vangelo, il Celebrante e il popolo siedono, i Candidati alla Professione invece restano in piedi. Allora il Ministro della Fraternità invita i fratelli che devono professare perché si presentino ed esprimano la loro volontà pubblicamente.
I Candidati possono dichiarare la loro volontà singolarmente, oppure uno lo fa a nome di tutti. In questo caso la domanda può essere fatta più o meno come segue:
Chiediamo di essere ammessi a professare la Regola dell’Ordine Francescano Secolare. L’esperienza del tempo della formazione ci ha confermati nella persuasione che il Signore ci chiama a vivere il Vangelo, seguendo l’esempio di san Francesco d’Assisi.
Ministro:
La Fraternità accoglie la vostra richiesta e si associa alla vostra preghiera, affinché lo Spirito Santo porti a compimento l’opera da lui incominciata.
Omelia
28. I Candidati alla Professione siedono ed ha luogo l’Omelia, nella quale vengono opportunamente illustrate le letture bibliche e gli aspetti teologici della Promessa di Vita Evangelica.
Interrogazioni
29. Terminato il discorso, i Candidati si alzano in piedi. Il Celebrante li interroga con queste o simili parole.
Celebrante:
Fratelli dilettissimi, davanti alla Fraternità qui radunata insieme ad altri fratelli in Cristo, volete abbracciare quella forma evangelica, che si ispira agli esempi e agli insegnamenti di Francesco d’Assisi e che è esposta nella Regola dell’Ordine Francescano Secolare?
I Candidati alla Professione insieme rispondono: Voglio.
Celebrante:
Chiamati a dar testimonianza del Regno di Dio e ad edificare un mondo più fraterno ed evangelico con gli uomini di buona volontà, volete essere fedeli a questa vocazione e avere lo spirito di servizio proprio dei Francescani Secolari?
Candidati: Voglio.
Celebrante:
Fatti membri del popolo di Dio con il Battesimo, irrobustiti nella Cresima con un nuovo dono dello Spirito, affinché siate testimoni di Cristo con la vita e con le parole, volete legarvi più strettamente alla Chiesa e collaborare al suo perenne rinnovamento e alla sua missione tra gli uomini?
Candidati: Voglio.
Ministro della Fraternità:
La Fraternità locale è un segno visibile della Chiesa, che è comunità di fede e di amore. Voi promettete di collaborare con tutti i fratelli perché la vita di Fraternità sia un genuino cenacolo ecclesiale e una viva comunità francescana.
Invocazioni della grazia divina
30. Il Celebrante implora l’aiuto divino, dicendo:
Preghiamo.
Tutti, per qualche istante, pregano in silenzio.
Quindi:
Volgi, Signore, il tuo sguardo su questi tuoi servi, e infondi nei loro cuori lo Spirito del tuo amore, affinché possano con la tua grazia custodire il proposito di Vita Evangelica. Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen.
Professione o Promessa di Vita Evangelica
31. Finita la preghiera, due fratelli già professi, in piedi, accanto al Ministro della Fraternità, assolvono il compito di testimoni qualificati. I singoli Candidati si avvicinano al Ministro e davanti a lui leggono la formula della Professione:
Io, N.N.,
poiché il Signore mi ha dato questa grazia,
rinnovo le mie Promesse Battesimali e mi consacro al servizio del suo Regno.
Perciò prometto di vivere nel mio stato secolare
(o nel mio stato di Sacerdote diocesano)
per tutto il tempo della mia vita (o per un anno)
il Vangelo di Gesù Cristo nell’Ordine Francescano Secolare,
osservandone la Regola.
La grazia dello Spirito Santo,
l’intercessione della beata Maria Vergine e di san Francesco
e la fraterna comunione
mi siano sempre d’aiuto,
affinché raggiunga la perfezione della carità cristiana.
32. Terminata la lettura della formula, il Ministro della Fraternità soggiunge:
Rendiamo grazie e Dio. Come Ministro ti ricevo in questa Fraternità dell’Ordine Francescano Secolare. La tua incorporazione in essa è motivo di gioia e di speranza per tutti i fratelli.
33. Emessa la Professione da tutti i Candidati e accettata dal Ministro, il Celebrante si rivolge ad essi con queste o altre simili parole:
Confermo le vostre promesse nel nome della Chiesa. Lo stesso Serafico Padre vi esorta con le parole del Testamento: “Se osserverete queste cose, sulla terra siate ripieni della benedizione del Figlio suo diletto, con il santissimo Spirito Paraclito e tutte le potenze del cielo e di tutti i santi”.
34. Se la tradizione o la cultura locale lo richiede, può a questo punto aver luogo la consegna dei distintivi dell’Ordine Francescano Secolare.
Conclusione del Rito di Professione o Promessa di Vita Evangelica
35. Terminato tutto, i fratelli presenti manifestino la loro letizia con un conveniente segno di pace e di benevolenza. Nel frattempo si esegue un canto adatto al momento.
36. Il Rito si conclude con la preghiera universale o dei fedeli.
Liturgia eucaristica
37. Mentre si esegue il canto all’offertorio, alcuni fratelli neoprofessi opportunamente offrono il pane, il vino e l’acqua per il sacrificio eucaristico.
38. Alla comunione l’Eucarestia si può ricevere sotto le due specie.
39. Alla fine della Messa si può impartire la benedizione solenne “durante l’anno”, posta al primo luogo del Messale Romano rinnovato, cioè quella del S.P.N. Francesco, come è alla fine del capitolo I (n. 18).

III

RINNOVAZIONE ANNUALE DELLA PROFESSIONE
40. Per la Rinnovazione della Professione o Promessa di Vita Evangelica, è necessario che siano presenti il Ministro della Fraternità e due testimoni. Per quanto è possibile, a questo Rito di Rinnovazione intervenga la Fraternità.
41. Il Rito si svolga in una celebrazione liturgica ma in maniera semplicissima (cf. Note preliminari n. 20).
42. Se il Rito si svolge in una Liturgia della Parola, le letture possono essere scelte tra quelle indicate nell’appendice, nn. 1-24.
Ammonizione da premettere al Rito di Rinnovazione
43. Prima di procedere alla Rinnovazione della Professione, il Celebrante si rivolge ai presenti con queste o simili parole:
Celebrante:
Spinti dalla forza del Vangelo, noi sperimentiamo la vocazione a sempre incominciare nuovamente e ad effettuare una continua conversione interiore per conformarci a Cristo e con lui dedicarci al servizio del Padre e dei fratelli.
In questo cammino di continua conversione, la perseveranza è dono di Dio. Perciò, fratelli, supplichiamo Dio, affinché, avanzando nella mutua carità, siamo fedeli fino alla fine.
All’ammonizione del Celebrante tutti soggiungono:
Guarda, Signore, con benevolenza coloro che tu hai chiamato alla santità della Vita Evangelica nella Fraternità Francescana Secolare.
Concedi ad essi la grazia di condurre a termine la Promessa di Vita Evangelica, che hanno abbracciato con generosità e coraggio.
Te lo chiediamo per il nostro Signore Gesù Cristo. Amen
Rinnovazione della Promessa
44. Coloro che rinnovano la Promessa di Vita Evangelica, possono usare la formula al n. 31 oppure la seguente:
Io, N.N.,
rinnovo per un anno
la Promessa di osservare il Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo,
seguendo l’esempio di san Francesco d’Assisi,
secondo la Regola dell’Ordine Francescano Secolare.
Quindi, il Celebrante, con le stesse parole di san Francesco, soggiunge:
Se osserverete queste cose, siate ripieni della benedizione del Padre celeste e del Figlio suo diletto Gesù Cristo, con il santissimo Spirito Paraclito e tutte le potenze del cielo e tutti i santi.
Tutti: Amen.
Accettazione della Rinnovazione della Promessa
45. Finita la formula, il Ministro della Fraternità dice:
Come Ministro della Fraternità, ricevo la Rinnovazione della vostra Professione. Tutti i fratelli si uniscono a voi nel rendere grazie a Dio per questo dono.
Conclusione del Rito
46. Il Rito termina con la preghiera universale o dei fedeli, che si conclude con la recita del Padre Nostro e della seguente orazione:
Esaudisci, Signore, la nostra preghiera, e concedi che questi fratelli, i quali vivono la loro quotidiana esperienza nel servizio della comunità umana, trasportino nelle realtà terrene l’autentico spirito del Vangelo. Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen.

IV

NELL’ANNIVERSARIO DELLA PROFESSIONE
47. È uso lodevole celebrare il 25° e il 50° anniversario della Professione. Se ciò avviene durante la celebrazione eucaristica, si dice la Messa rispondente alla liturgia del giorno con le orazioni, secondo le rubriche “Per azioni di grazie”. Si possono anche prendere le Messe suggerite al n. 20.
Ammonizione dopo l’Omelia
48. Dopo l’Omelia il Ministro della Fraternità o uno dei fratelli presenti rivolge un’esortazione con queste o simili parole:
Celebriamo il 25° (o 50°) anniversario della Professione dei fratelli (o fratello, o sorella) N.N.
In questi anni essi si sono adoperati per rendere presente il carisma del nostro Serafico Padre nella vita e nella missione della Chiesa e si sono impegnati a collaborare alla costruzione di un mondo più fraterno ed evangelico per la realizzazione del Regno di Dio.
Uniamoci dunque alla loro azione di grazie e al loro proposito di conversione continua.
Rinnovazione della Promessa
49. I fratelli, che celebrano il giubileo, rinnovano la Promessa con queste o altre simili espressioni:
Ti rendiamo grazie, Signore,
per la chiamata all’Ordine Francescano Secolare.
Ti chiediamo perdono
per tutte le nostre manchevolezze, fragilità e trasgressioni
contro la Promessa fatta di Vita Evangelica e contro la Regola.
Concedi benigno che proviamo il fervore e lo slancio del primo giorno,
quando siamo entrati a far parte della Fraternità.
Rinnoviamo ancora la nostra Promessa di Vita Evangelica,
secondo la Regola dell’Ordine Francescano Secolare
fino al termine dei nostri giorni.
Dacci pure di vivere sempre in concordia con i nostri fratelli
e di dare ai giovani la testimonianza di un sì grande dono da te ricevuto,
cioè della vocazione francescana,
affinché riusciamo ad essere testimoni e strumenti
della missione della Chiesa tra gli uomini
annunciando Cristo con la vita e con la parola. Amen.
50. Poi il Celebrante recita questa orazione:
Signore Dio nostro, Padre di tutti, ti rendiamo grazie per l’amore e la benevolenza, che hai dimostrato verso noi tuoi figli. Ti supplichiamo perciò che questi fratelli, con il tuo aiuto, portino a compimento la Promessa di Vita Evangelica da essi già emessa.
Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen.
Conclusione del Rito
51. Il Rito si conclude con uno scambievole segno di congratulazione. Frattanto si canta il Cantico delle Creature di san Francesco o un altro canto adatto.

Parte II:
RIUNIONI DELLA FRATERNITÀ
NOTE PRELIMINARI
1. Nell’Ordine Francescano Secolare si hanno le riunioni della Fraternità locale e le riunioni dei Consigli regionali, nazionali e internazionali.
2. Gli scopi di queste riunioni sono indicati nella Regola, cioè: promuovere la carità fraterna tra i membri e la crescita della loro vita francescana ed ecclesiale; favorire una più perfetta comunione ecclesiale e francescana nella Fraternità [RegOFS 22.24].
3. Le riunioni sono di diverso genere: di preghiera, di lavoro programmatico o anche di fraterno trattenimento.
4. Nelle riunioni della Fraternità, ordinarie o secondo gli statuti, vi siano questi momenti:
a) conversazione fraterna;
b) tempo per l’ascolto compartecipato della Parola di Dio [RegOFS 5];
c) tempo per lo studio e il lavoro (secondo i casi);
d) celebrazione dell’Eucarestia o almeno una adatta Liturgia delle Ore.
Al riguardo si lascia molto spazio alle iniziative dei Consigli e dei fratelli.
5. Le preghiere che si propongono, in gran parte sono prese dagli scritti di san Francesco.

I

PREGHIERE PER L’INIZIO E LA CONCLUSIONE DELLE ADUNANZE DEI FRATELLI
1. Le preghiere suggerite nei seguenti numeri hanno valore solo indicativo.
All’inizio dell’adunanza
2. Riuniti i fratelli nel luogo stabilito, prima di trattare le questioni, chi presiede può iniziare la preghiera comune come segue:
Presidente:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen.
Presidente:
Altissimo, onnipotente, buon Signore, tue son le lodi, la gloria e l’onore e ogni benedizione.
Tutti:
Lodate e benedite il mio Signore,
ringraziatelo e servitelo con grande umiltà.
Presidente:
Preghiamo.
Onnipotente, santissimo, altissimo sommo Dio, ogni bene, sommo bene, tutto bene, che solo sei buono; a te rendiamo ogni lode, ogni gloria, ogni grazia, ogni onore, ogni benedizione e ogni bene. Fiat. Fiat.
Tutti: Amen.
Oppure:
Preghiamo.
Sommo, glorioso Dio, illumina le tenebre del mio cuore e da’ a noi fede retta, speranza certa e carità perfetta, senno e conoscenza, Signore, affinché adempiamo la tua santa e autentica legge.
Tutti: Amen.
3. Può seguire una breve lettura tratta o dalla Sacra Scrittura (appendice, nn. 1-24) o dagli scritti di san Francesco (appendice, n. 25).
Al termine dell’adunanza
4. Se si crede opportuno, si dà spazio alla preghiera spontanea o alle intercessioni per le necessità generali della Chiesa e per le particolari della Fraternità. Quindi il presidente può usare la preghiera di san Francesco, come sotto, oppure un’altra a scelta.
Presidente:
Preghiamo.
Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Dio, concedi a noi miseri di fare, per tuo amore, quello che sappiamo che tu vuoi e di volere sempre quello che a te piace, affinché, purificati nell’anima, illuminati interiormente e infiammati dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme0 del Figlio tuo, il Signore nostro Gesù Cristo, e a te, Altissimo, per sola tua grazia, giungere.
Tu, che nella Trinità perfetta e nella semplice Unità, vivi e regni e sei glorificato, Dio onnipotente, per tutti i secoli dei secoli.
Tutti: Amen.
Oppure:
Preghiamo.
Benignissimo Dio, tu sei l’autore della pace e vuoi la carità; da’ a noi tuoi servi una vera unione con la tua volontà, affinché siamo capaci di superare ogni tentazione che possa turbare la nostra pace. Te lo chiediamo per il nostro Signore Gesù Cristo.
Tutti: Amen.
5. Se è presente il Sacerdote, può dare la benedizione con la formula con la quale san Francesco benedisse frate Leone (cf. sopra, parte I, n. 18).

II

CELEBRAZIONE DEL CAPITOLO DELLA FRATERNITÀ
6. Dopo l’invocazione allo Spirito Santo e la lettura di un breve testo della Sacra Scrittura (appendice, nn. 1-24) o degli scritti di san Francesco (appendice, n. 25), il presidente recita questa orazione:
Onnipotente, santissimo, altissimo, sommo Dio, Padre santo e giusto, Signore re del cielo e della terra, ti rendiamo grazie per te stesso, perché per la tua santa volontà e per il tuo unico Figlio con lo Spirito Santo, hai creato tutte le cose spirituali e corporali, e noi, fatti a tua immagine, hai posto nel paradiso. Confidiamo in te e chiediamo la tua luce per eleggere coloro che possano dirigere la nostra Fraternità. Aiutaci, perché scegliamo quelli che con il loro esempio, le loro virtù e prudenti decisioni possano guidare la nostra Fraternità in modo che nella comunità viva il Vangelo di Gesù nello spirito di san Francesco.
Te lo chiediamo per il nostro Signore Gesù Cristo.
Tutti: Amen.
7. Segue l’elezione secondo le norme delle Costituzioni compiuta la quale, tutti attestano agli eletti la propria vocazione francescana e la disponibilità al servizio.
8. Terminato tutto, il Presidente dice ai neo-eletti:
Il Dio della speranza vi ricolmi di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo (Rom 15, 13).
Tutti rispondono:
Sia lodato Dio nei secoli!
Il Presidente prosegue:
Preghiamo per coloro che sono stati eletti perché, mediante il loro servizio e la loro animazione, tutti possiamo vivere più profondamente la nostra fede, con maggiore fortezza rendere testimonianza di Cristo e impegnarci per la realizzazione del Regno di Dio.
Tutti recitano la preghiera seguente:
Padre benignissimo, concedi a tutti noi che, per lo zelo di questi fratelli che sono stati chiamati al servizio della nostra Fraternità, possiamo meglio conoscere te, comunicare a tutti la conoscenza di te e vivere più intensamente la forma di Vita Evangelica, che tu stesso hai ispirato a Francesco d’Assisi.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

III
EREZIONE DI UNA NUOVA FRATERNITÀ
9. Il Rito, che è descritto in questo capitolo, si svolga in luogo adatto.
10. Presiede chi ha la facoltà di erigere la Fraternità.
Introduzione
11. Dopo il saluto iniziale e un breve discorso del presidente, si legge l’art. 22 della Regola OFS, come segue:
“La Fraternità locale ha bisogno di essere canonicamente eretta, e così diventa la cellula prima di tutto l’Ordine e un segno visibile della Chiesa, comunità di amore. Essa dovrà essere l’ambiente privilegiato per sviluppare il senso ecclesiale e la vocazione francescana, nonché per animare la vita apostolica dei suoi membri”.
12. Segue l’orazione, recitata dal presidente:
Preghiamo.
Concedi, Signore, a noi qui raccolti nel tuo nome, che sperimentiamo la presenza del Figlio tuo Gesù Cristo in mezzo a noi come veri fratelli; così che in san Francesco la nostra gioia sia piena. Te lo chiediamo per il nostro Signore Gesù Cristo.
Tutti: Amen.
Lettura biblica
13. Un lettore legge un brano della Sacra Scrittura; si propone Rm 12, 4-13: Fratelli, come in un solo corpo…
Lettura e sottoscrizione del documento di erezione
14. Terminata la lettura, viene letto e sottoscritto il documento di erezione della nuova Fraternità. Quindi si fanno noti i nomi dei fratelli che la compongono, dei responsabili o del Consiglio della Fraternità.
15. Terminate queste formalità, opportunamente si legge il breve brano della Lettera di san Francesco A tutti i fedeli.
16. A questo punto possono essere dette alcune parole di circostanza o da chi ha eretto la Fraternità o da un responsabile regionale o nazionale.
Preghiera in comune e conclusione
17. Si può fare un’orazione comune a modo della preghiera dei fedeli, che sarà conclusa come segue:
Padre nostro, Dio Onnipotente, fonte di amore e di unità: concedi che la nuova Fraternità dell’Ordine Francescano Secolare, riunita e animata dallo Spirito Santo, sia pronta all’ascolto della tua Parola e alla preghiera comunitaria. In essa tutti i fratelli possano trovare forza e ispirazione per creare un mondo più fraterno e portare a tutti gli uomini il messaggio di pace e di letizia. Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen.
18. Infine si esegue un canto alla Madonna, per esempio “Salve Regina”.

Appendice
TESTI PER LA CELEBRAZIONE DELLA PROMESSA EVANGELICA
LETTURE BIBLICHE
Prima Lettura
1. Gal 6, 14-18: “Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo”.
Fratelli: Quanto a me invece non ci sia altro…
2. Ef 1, 3-10: “Ci predestinò ad essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo”.
Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo…
3. Col 3, 9-17: “Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo della perfezione”.
Fratelli: Non mentitevi gli uni gli altri…
4. 1 Pt 2, 9-17: “La vostra condotta tra i pagani sia irreprensibile”.
Fratelli: Voi siete la stirpe eletta…
5. Gc 2, 12-18: “Così anche la fede: se non ha le opere è morta in se stessa”.
Fratelli: Parlate e agite come persone…
6. 1 Cor 12, 4-11: “A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune”.
Fratelli: Vi sono poi diversità di carismi…
Salmi Responsoriali
7. Sal 15, 1-2a e 5, 7-8.11
R/(5a): Il Signore è mia parte di eredità e mio calice.
8. Sal 97, 1-4
R/ Cantate al Signore con l’arpa, perché ha manifestato la sua salvezza.
9. Sal 132
R/ Amiamoci vicendevolmente, perché l’amore è da Dio.
10. Sal 36, 3-4.5-6.30-31
R/ La legge del Signore nel cuore del giusto.
11. Sal 24, 2-5.8-10
R/ Dirigimi, Signore, nella tua verità.
12. Sal 91, 2-3.6-7.13-14
R/ (6a): Come sono grandi le tue opere, Signore.
Alleluia e versetti prima del Vangelo
13. Fil 1, 21: Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno.
14. Mt 11, 25: Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli.
15. Col 3, 14-15: Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo della perfezione. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori.
16. Cf Lc 10, 1.9: Andate; annunziate alle città: è vicino a voi il Regno di Dio, dice il Signore.
17. Gv 15, 8: In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.
18. Sal 132, 1: Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme!
Vangeli
19. Mt 5, 1-12: “Beati i poveri in spirito, i miti, i misericordiosi, gli operatori di pace”.
In quel tempo: vedendo le folle Gesù…
20. Mt 11, 20-30: “Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli”.
In quel tempo: Gesù si mise a rimproverare le città…
21. Mt 12, 46-50: “Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre”.
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora…
22. Lc 10, 1-9: “Andate: ecco, io vi mando”.
In quel tempo, il Signore designò…
23. Gv 15, 1-8: “In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto”.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: io sono la vera vite…
24. Gv 17, 20-26: “Tutti siano una cosa sola. Come tu, Padre, sei in me e io in te”.
In quel tempo, pregando Gesù disse: Non prego…
LETTURE FRANCESCANE
25. Nelle riunioni della Fraternità, specialmente in quelle ordinarie e nella celebrazione del Capitolo, nel proporre ai fratelli temi di riflessione, è bene avere innanzi alla mente gli scritti di san Francesco, o altri scritti, tratti dalle Fonti Francescane.
Espressamente si indicano solamente: di san Francesco d’Assisi:
Esortazione ai fratelli e alle sorelle della penitenza;
Lettera a tutti i fedeli;
Regola non bollata, cc. 22 e 23;
Orazioni e Inni dall’Ufficio della Passione.
PREGHIERA LITURGICA DEI FRATELLI E DELLE SORELLE DELL’OFS
26. Secondo la Regola (art. 8), i Francescani Secolari si associno alla preghiera liturgica in una delle forme proposte dalla Chiesa, rivivendo così i misteri della vita di Cristo.
27. Dette preghiere possono essere:
a) Le Lodi e i Vespri, recitati in comune o privatamente. Queste celebrazioni sono da preferire nelle adunanze della Fraternità.
b) Brevi e appropriate forme di Liturgia delle Ore della Chiesa locale.
c) Il Piccolo Ufficio della Beata Vergine Maria.
d) L’Ufficio della Passione di san Francesco d’Assisi.
e) La recita dell’Ufficio di Dodici Padre Nostro, arricchita da brevi brani biblici e adattata alla Liturgia delle Ore, specialmente perché in molte regioni vige ancora ed è una utile forma di preghiera in determinate circostanze.